I graffiti di Urban Giants rendono più bella Trezzano

“Ringrazio Benedetto di We Run The Streets per il tributo a Paolo Borsellino e alla sua scorta", così il sindaco.

I graffiti di Urban Giants rendono più bella Trezzano
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I graffiti di Urban Giants rendono più bella Trezzano.

I graffiti di Urban Giants rendono più bella Trezzano

TREZZANO SUL NAVIGLIO – Gli artisti che hanno partecipato all’Urban Giants hanno lasciato Trezzano più bella. Centinaia le persone che sono passate alla scuola Cuciniello, incuriositi dalle nuvole colorate spruzzate dalle bombolette spray dei graffitari. Sono stati loro, in 200, a prendere parte all’evento organizzato dall’associazione We Run The Streets, che quest’anno ha proposto un’edizione del Festival di graffiti più famoso d’Italia arricchito di tante proposte soprattutto per i giovani.

Giorni da writers e non solo

Ragazzi che sognano di girare il mondo e di esprimere la propria creatività sui muri delle città. In tanti hanno partecipato ai workshop: laboratori dove gli under 15 hanno potuto dare sfogo alla voglia di dipingere. E ancora musica, danza, basket: tutto quello che è arte di strada è stato rappresentato in una tre giorni di suoni e colori. E poi, c’è quel murale che parla di legalità, di lotta alla mafia, di cultura.

Soddisfatto il sindaco Bottero

“Ringrazio Benedetto di We Run The Streets per il tributo a Paolo Borsellino e alla sua scorta, a pochi giorni dalla ricorrenza della strage di via D’Amelio – ha commentato il sindaco Fabio Bottero, daventi al ritratto del giudice creato con le bombolette spray –. L’associazione, in collaborazione con il Presidio Sud Ovest Angelo Vassallo di Libera ha voluto dedicare una parete dell’evento a ricordo di tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata. Nelle prossime edizioni quel muro verrà sempre dedicato al ricordo delle persone che hanno dato la vita per il nostro Stato”.

Il ritratto di Borsellino su un muro, gigantesco. Perché chi passa possa ricordare, perché gli adulti possano spiegare ai ragazzi, perché i giovani si facciano delle domande. Per non dimenticare.

Francesca Grillo

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